Leggiamo che le OO.SS , Confitarma e lo stesso MIT chiede venga posta in essere una eccezione per i marittimi naviganti al fine della tracciabilità degli acconti che gli stessi prendono a bordo.

COSMAR crede convintamente che non si debba chiedere nessuna eccezione, ma invece gli armatori dovrebbero applicare la norma esattamente come è intesa. Andiamo a meglio spiegarci.

La provenienza degli stipendi dei lavoratori marittimi deve essere tracciabile, non è possibile pagare il salario brevi mani. Benissimo questo è in uso ed è giusto che si continui su questa strada. Tutt’altra cosa sono invece gli acconti che il navigante percepisce a bordo i cui denari provengono dalla cassa nave. L’armatore deve dimostrare che esiste una tracciabilità dei soldi affidati al comandante della nave ad uso cassa nave, a questo punto la stessa cassa nave funziona esattamente come fosse un comune bancomat (vogliamo semplificare intenzionalmente) da cui i marittimi naviganti attingono gli anticipi che saranno poi tracciabili sullo stesso stato paga.

Quando un cittadino ritira i soldi, non più di tremila euro, presso uno sportello bancario non deve rendere conto a nessuno come li spende, viceversa è la banca che deve dimostrare in maniera tracciabile come ha avuto i soldi che sono in cassa. La stessa identica cosa avviene per la cassa nave .

Di seguito pubblichiamo la circolare Confitarma e MIT che riteniamo abbiano posto il quesito in maniera imprecisa laddove intendono eccezionale quello che è semplicemente normale, vale a dire il diritto del navigante a chiedere  un acconto al comandante (cassa nave), ben diverso sarebbe se il marittimo navigante chiedesse l’acconto direttamente alla compagnia di navigazione, in questo caso il denaro non gli può essere consegnato in contanti, ma attraverso un percorso rintracciabile.

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Ad maiora…!