NEWS del 29 novembre 2020 – Saranno le donne a salvare la nostra marineria.

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   Il lavoro delle donne vale oltre il 41% del Pil (prodotto interno lordo). L’entrata nel mercato del lavoro delle casalinghe – più di 4 milioni – non solo porterebbe il tasso di occupazione femminile ai livelli europei, ma potrebbe contribuire anche a risollevare lo stato di salute dell’economia italiana.   L’impatto sarebbe dirompente: 268 miliardi di euro, pari a oltre il 18% del Pil.
Il PIL è il valore dei prodotti e servizi realizzati all’interno di uno Stato sovrano in un determinato arco di tempo. Il cluster marittimo contribuisce attualmente al 2,6% del Pil nazionale, all’11% alla produzione della branca dei trasporti e utilizza quasi l’1% delle unità di lavoro rilevate nel Paese, quota che raggiunge il 2% considerando anche l’impatto a monte e a valle.

Dai numeri sopra esposti il valore aggiunto del lavoro delle donne incide in modo considerevole nel settore marittimo. In questi ultimi tempi non è raro che imprenditori marittimi siano in difficoltà e che sono le  figlie a prendere nelle loro mani l’impresa di famiglia, società di navigazione e brokeraggio che, dopo anni di sofferenza economica, tornano a fare utili e ancor meglio allargare il campo di applicazione.

Per quanto sopra scritto non si vuole supporre che le donne debbano supplire al lavoro degli uomini, ma che entrambi i generi condividano posizioni apicali nei vari ambiti professionali. Se la natura ha voluto che gli esseri umani siano composti da donne e uomini, significa che le diverse sensibilità di genere producono il meglio quando collaborano e viceversa il peggio quando le strade della sapienza si separano.

Se vogliamo cluster marittimi forti, prosperi e socialmente sostenibili in Europa  la diversità di genere dovrebbe essere un principio guida come mezzo per attrarre e trattenere nuovi talenti nel settore marittimo. I modelli di ruolo femminile in cariche di alto livello possono aiutare ad inviare un messaggio a tutto il settore, ovvero che le donne hanno un posto in questo settore tradizionalmente dominato dagli uomini.

Le donne, nei momenti di gran difficoltà tipo guerre, pandemie e quant’altro l’umanità ha sofferto, sono state sempre parte principe nella soluzione dei problemi, troppe volte lo sono state nell’ombra, è bene che adesso ed in futuro il loro impegno posto sia alla luce del sole sul palcoscenico della vita dove meglio possano essere ammirate.

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