NEWS del 23 luglio 2019 – Questa divisa ci viene stretta e le mostrine non ci rappresentano

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   E’ da un anno e mezzo che sulla Gazzetta Ufficiale non leggiamo un solo decreto legge che riguarda la Gente di mare, non era mai accaduto in precedenza, i lavoratori marittimi sono stati parcheggiati in un limbo con la porta della speranza letteralmente saldata.

Se da un lato sorridiamo, invece di piangere, quasi increduli perchè il nostro ministro in occasione del meeting Assoarmatori afferma che i porti devono essere “approfonditi” per permettere il transito di navi sempre più grandi, da un altro lato dobbiamo chiederci cosa stanno facendo i dirigenti del MIT, gli stessi che almeno sulla carta dovrebbero conoscere e sapere di cose marittime. Questi dirigenti dovrebbero ben consigliare, nel caso specifico prendere per mano un ministro incapace ed aiutarlo nei suoi compiti, se poi il ministro rifiuta l’aiuto, gli stessi dirigenti avrebbero il dovere di denunciare questo comportamento all’opinone pubblica, essi lo devono per il rispetto che li obbliga innanzi i lavoratori marittimi.

COSMAR è consapevole di essere il soggetto privato unico che ha la capacità professionale di interagire tra il lavoratore marittimo e la pubblica istituzione. Lo abbiamo fatto e continuiamo a farlo seriamente: sul palmo di una mano abbiamo codici e normative e sul palmo dell’altra mano richieste ed esigenze dei lavoratori marittimi, trasformiamo la materia in tesi e per ultimo in risultato finale da applicare. Il nostro compito non sarebbe difficile se avessimo la piena collaborazione di tutte le parti in commedia, solo come esempio analizziamo la questione dei richiedenti il CoC da Ufficiale elettrotecnico: da una parte il MIT che puntualmente ci ribadisce che i Direttori Marittimi sono stati informati per cui devono procedere ad organizzare le sessioni di esami per il conseguimento del CoC da Ufficiale elettrotecnico, d’altro canto i Direttori Marittimi ci dicono che aspettano istruzioni da parte del MIT. In questo caso è chiaro che ci troviamo in un vicolo cieco ed abbiamo il legittimo dubbio che i due soggetti che abitano nella stessa casa non si parlino, insomma separati in casa. Pur con la moderatezza che ci è propria ci viene da pensare per quale ragione, qualora esistano degli screzi interni a questi due soggetti, a pagarne le conseguenze devono essere i lavoratori marittimi.

Durante i convegni, in occasione delle rappresentanze ufficiali tutti noi ringraziamo e applaudiamo le pubbliche istituzioni civili e militari, lo facciamo anche quando non siamo pienamente convinti, ci sembra giusto concedere loro una sempre nuova opportunità per migliorare la nostra condizione al fine di dimensionare il gap che ci penalizza nei confronti delle altre marinerie del mondo, o almeno dalle principali di esse, ebbene forse è giunto il momento, alla fine di un convegno o di una rappresentazione ufficiale, di alzarci in piede e porgere agli oratori le nostre spalle.

Ci sono tanti, troppi armatori italiani in grosse difficoltà economiche che per necesssità dovranno cedere buona parte del capitale ai fondi comuni di investimento, i quali hanno il solo scopo di fare utili per non deludere chi ha loro affidato del denaro, questi ultimi risparmatori, o almeno i più oculati, affidano i loro averi a fondi comuni con la tripla A. Ebbene un fondo comune di investimento per meritare la tripla A deve giocoforza cercare e fare propria l’eccellenza per cui, se per esempio Costa Crociere oggi impone che il suo stato maggiore navigante deve essere laureato o almeno essere in possesso di un titolo di studio riferibile al sesto livello del Quadro Europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF), altrettanto per la loro peculiarietà i fondi comuni di investimento che si sono integrati nel tessuto datoriale marittimo lo recepiscono come esempio da seguire, piuttosto che fermarsi alla mera normativa.

Per chi intende dare seguito alla disamina diciamo che il diploma che oggi viene rilasciato dagli istituti ad indirizzo marinaro è equiparato al quarto livello del Quadro Europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF).

MIT, MIUR, Accademie varie, ITF, Comando Generale, Istituzioni pubbliche, umilmente vi chiediamo di essere lungimiranti, di guardare oltre la finestra dei vostri uffici, di renderci orgogliosi del vostro operato.

Questa nostra divisa ci è sempre più stretta ed i bottoni faticano a contenerla.

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Una risposta

  1. l’italia, abbiamo più coste, rispetto al territorio, di tutti ma . . . non trovo che il nostro paese abbia l’attenzione per la marineria che meriterebbe, il traffico merci nord sud del paese dovrebbe essere tutto su piccole navi, camion e treni solo dal mare all’interno, tante piccole società di navigazione, ecc.: ecc.: ecc.:

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